Quando ero piccola immaginavo di essere Toni Capuozzo inviato di guerra.
Volevo proprio essere quel Toni Capuozzo lì.
Quello che stava tra le macerie, quello che per raccontare la guerra,
la viveva.
Mi piaceva il suo modo di informare le persone.
E mi piace ancora questa idea di giornalismo, apolitico e apartitico.
Ricordo molto bene quando la mia maestra di scrittura mi disse:
“sospendere il giudizio”
…ci sono voluti due anni per capire cosa intendesse e come fosse
applicabile…
Ma, grazie a questa lunga quarantena,
ho raggiunto importanti conclusioni.
Non posso più essere Toni Capuozzo!
E non perché non sia abbastanza intelligente,
forse troppo anziana sì.
Ma l’informazione oggi è politica e partitica,
e laddove riesca ad essere apolitica,
non riesce a sospendere il giudizio.
Non consente la libertà di opinione senza condizionamento.